La vitiligine è una malattia della pelle che colpisce le cellule che producono il pigmento da cui dipende il naturale colorito della pelle, i melanociti.
La vitiligine provoca la comparsa di macchie più chiare sulla pelle.
Nell’articolo di oggi, la Dott.ssa Eliana Lanza ci parlerà di questa patologia della pelle, spiegandoci la causa e a chi rivolgersi in caso di comparsa.
Cos’è la vitiligine
Si tratta di una malattia cronica della pelle, non contagiosa, ma spesso ereditaria, checome accennato, colpisce i melanociti, le cellule che hanno il compito di produrre la melanina. Se colpiti, i melanociti non sono più in grado di svolgere correttamente la loro funzione.
Chi è affetto da vitiligine, presenta chiazze bianche di dimensioni variabili, ben demarcate e spesso simmetriche. Possono essere diffuse in tutto il corpo o circoscritte in alcune aree.
Cosa causa questa patologia
La vitiligine non ha cause ancora ben definite. Il danneggiamento dei melanociti può essere causato da diversi fattori.
L’attacco autoimmune dei melanociti può essere uno di questi. Circa un terzo dei pazienti con vitiligine, infatti, presenta altre patologie autoimmuni, come malattia di Addison, morbo di Graves. Come la maggior parte delle malattie autoimmuni, anche nel caso della vitiligine l’ereditarietà gioca un ruolo importante.
Inoltre, chi è affetto da questa malattia può riscontrare una ridotta sopravvivenza dei melanociti. La vitiligine, infatti, è influenzata dalla presenza di geni aberranti e dalla comparsa di una proteina particolare, detta MIA. Questa proteina inattiva i melanociti, interrompendo in modo definitivo la loro produzione di melanina.
Oltre alla predisposizione genetica, altri fattori scatenante della vitiligine sono:
- forte e prolungato stress;
- disfunzioni a carico della tiroide;
- calo delle difese immunitarie.
Vitiligine: a chi rivolgersi
Per trattare al meglio la vitiligine è necessario rivolgersi ad un dermatologo, che effettuerà una visita accurata della cute. Per una corretta diagnosi, si utilizzano apparecchiature specifiche come la lampada di Wood. Questa macchina emette raggi ultravioletti, i quali permettono al professionista di distinguere facilmente le macchie dovute a questa patologia da quelle causate da altri problemi della pelle.
Tra le terapie in uso rientrano gli immunosoppressori, steroidi ad azione locale che, soprattutto nelle prime fasi della malattia, possono aiutare a ripigmentare la pelle, contrastando l’infiammazione. È possibile, inoltre, sottoporsi a cicli di fototerapia UVA-UVB, PUVA o UVB a banda stretta, associata a sostanze fotosensibilizzanti come gli psoraleni. I risultati di questo trattamento sono però temporanei.