Il peeling chimico è un trattamento di tipo dermo-estetico, impiegato per contrastare ed eliminare inestetismi di vario tipo.
Nell’articolo di oggi, la Dott.ssa Eliana Lanza ci parlerà del peeling chimico, soffermandosi sui casi in cui è consigliato.
Cos’è il peeling chimico
Il peeling chimico è un trattamento dermo-estetico, che viene impiegato per contrastare ed eliminare inestetismi di vario tipo. È utile anche nel trattamento di diverse affezioni cutanee.
Questo trattamento permette di praticare un’esfoliazione chimica della pelle, favorendo il ricambio cellulare attraverso degli esfolianti chimici.
Il peeling chimico può essere eseguito sia all’interno di centri estetici, sia a livello ambulatoriale da personale medico a seconda del tipo d’inestetismo che si vuole trattare.
Come funziona
Questo trattamento ha una durata che varia dai 30 ai 60 minuti, a seconda delle dimensioni dell’area da trattare e, per evitare effetti indesiderati, deve essere eseguito solo da personale esperto.
Il trattamento consiste nell’applicare sulla pelle uno o più esfolianti chimici mediante l’ausilio di un pennello con setole morbide.
Una volta applicato il prodotto sulle aree interessate, occorre rispettare un tempo di posa (variabile in base del tipo di esfoliante utilizzato e dell’inestetismo da trattare).
Successivamente, trascorso il tempo di posa, l’esfoliante chimico viene rimosso e la pelle viene accuratamente pulita.
Infine, si andranno ad applicare prodotti idratanti o prodotti specifici per incrementare l’effetto ottenuto.
Quando è consigliato effettuare un peeling chimico
Il peeling è adatto per tutte quelle persone che soffrono di dermatite seborroica, di problemi di smagliature e a chi deve fare i conti con acne volgare e rosacea.
Questa tecnica è indicata per il trattamento delle discromie, della cheratosi e delle, ma va bene anche in caso di cicatrici acneiche o invecchiamento cutaneo.